Gianluca Ghiano, Giacomo Bruno, Joseph Philippot, Arianna Levetto Patron: il futuro è servito!

E poi, chi lo ha detto che per “fare i numeri” siano obbligatorie le “categorie”? Due sole classifiche: Assoluta Maschile e Femminile. Limite regolamentare imposto, per questioni logistiche, a 300 iscritti tracimato a quota 376 con 45 rinunce per cause varie. Al fascino della primogenita è difficile resistere: il più mansueto Colle Barant ed il ribaltante Colle Manzol rappresentano una attrazione fatale per gli amanti delle corse sui monti.

Un felice slogan recita che “la Tre Rifugi non è mai stata solo dei vincitori”, stante le emozioni che elargisce a piene mani a tutti i protagonisti, ma al termine di una giornata spettacolare dal punto di vista meteo ed agonistico è giusto tributare ai Campioni il giusto riconoscimento!

A danzare sul classico tracciato dei 21,7 km e 1700 metri di dislivello ci hanno provato atleti ed atlete di altissimo livello attratti, per la categoria maschile, dal guanto di sfida lanciato a Claudio Galeazzi, il Campione di Villa d’Ossola che nel 1991, vestendo la maglia della Forestale Roma, stabilì il miglior tempo sul classico percorso che unisce i Rifugi Jervis, Barbara e Granero in alta Val Pellice: 2.02’14”. Ben 2000 euro il compenso previsto per chi avesse realizzato l’impresa!

Ed è dalla categoria maschile che iniziamo a raccontare le gesta dei migliori: il via, per questioni logistiche alle ore 9, e subito l’ascesa al meno temuto Colle Barant dove i primi transitano a passo di record: 30 minuti netti per coprire i 700 metri di dislivello per Martin Dematteis tallonato da Gianluca Ghiano. La pattuglia dell’Atletica Pinerolo composta da Lorenzo Becchio e Giacomo Bruno segue a 2 minuti di distanza ed a 3 è il Varaitino Giovanni Quaglia a inseguire. La discesa, prima tecnica e poi più scorrevole verso il Rifugio Barbara vede la rimonta di Gianluca Ghiano che transita per primo al cancello orario. I protagonisti nelle posizioni di rincalzo rimangono quelli citati ma la vittoria diventa affare a due tra i battistrada.

Martin riprende la testa al debutto delle salite che portano al cospetto del Manzol e il confronto tra i due rimane in equilibrio fino all’imbocco del mitico canalino: lì il passo dì Martin prosegue più regolare (transito al Manzol in 1.31’ circa) mentre registra i primi cedimenti il giovane e promettente atleta di Baudenasca. La discesa verso il traguardo si trasforma in una sfida a due ed a distanza di tempo (1991 – 2024). Il riferimento è il mitico record di Galeazzi e l’obiettivo, per l’atleta della fossanese Sportifications, diventa il tempo conclusivo inferiore a 2.02’14”. Sfiora l’impresa, Martin, accompagnato al traguardo dall’indivisibile Bernard, salito al Jervis per sostenere il tentativo del fratello ma i crono prosegue impietosamente fino all’ottimo 2.03’59 che vale la vittoria ma non il nuovo miglior tempo. Si sa quanto contino, sulle gare outdoor, le condizioni ambientale e in questa edizione molto ha giocato l’assenza assoluta di neve ed una temperatura davvero alta specie sulla seconda parte della gara.

Il ridursi degli stimoli agonistici consiglia a Gianluca Ghiano di rallentare il passo nella discesa finale ed al traguardo paga oltre 8 minuti di distacco dal vincitore.

Terzo gradino del podio maschile per Giacomo Bruno, classe 2001, per porta la maglia dell’Atletica Pinerolo al traguardo in 2.12’23”.

Arriva da Boves o, perlomeno, dalla Boves Run la sorpresa che non ti aspetti: Dominatrice assoluta fin dalla prima ascesa Alice Minetti (2.37’18) ha fatto piacevole conoscenza con i sentieri dell’alta Val Pellice pur in presenza di autorevoli avversarie e, tra queste, Martina Chialvo scoperta, quest’anno, anche dalla Fidal nazionale che le ha affidato il compito di vestire i colori nazionali oltre a quelli della Podistica Valle Varaita, società di riferimento. Alice impone e dimostra la parità conquistata con lo sport maschile giungendo 18° assoluta nella classifica generale su 329 classificati!

Giulia Oliaro è di casa in alta Val Pellice pur vestendo, da quest’anno, i color della giavenese La Salle. I sentieri della Tre Rifugi gli sono amici e percorrendoli oggi ha conquistato la terza posizione del podio femminile.

Ulteriori performance individuali sono rintracciabili sulla classifica pubblicata sul sito www.ficr.it : leggendo con occhio attento nomi e date si noterà che per la Tre Rifugi (e la Corsa in Montagna in generale) è tempo di rifioritura. Si affacciano nei quartieri alti delle classifiche nuove minacce per il record di Claudio Galeazzi: Gianluca Ghiano classe 2000, Bruno Giacomo classe 2001 ed il 4° classificato Joseph Philippot viaggia verso i 21 anni di età! Anche le giovani atlete fanno la loro parte e ad occupare la 4° piazza è Arianna Levetto Patron, classe 2000 e tante speranze per il futuro.

Un sontuoso servizio fotografico attende di essere consultato e scaricato gratuitamente dal sito www.wildemotions.com

Rimane da rimarcare l’impresa di Salvatore Cutaia che ha coperto l’intero percorso in 5.27’49” risparmiando 2 minuti e 11 secondi dal tempo massimo previsto per gli atleti “normodotati”! Alla sua Associazione “Pro Disability” sono stati devoluti 350 € dando un tocco di umanità e solidarietà ad una manifestazione che nel corso degli anni ha sempre promosso l’inclusività nel mondo dello sport.

Indubbiamente una grande giornata di sport andata a segno con la regia del Cai Uget Val Pellice e la consolidata capacità organizzativa di un rinnovato Comitato Organizzatore che può dormire sonni tranquilli dopo avere regalato, agli amanti delle corse sui monti, una immensa giornata di sport.

Carlo Degiovanni

 

 

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