2015 – LA TRE RIFUGI DIVENTA UN FILM: PROTAGONISTI PAOLO BERT, CLAUDIO GALEAZZI E DARIO VIALE – TATTICA, STRATEGIA E RITI PROPIZIATORI DI PIER COTTURA E MASSIMO DOMENINO.
La fama della Tre Rifugi, sia pure nella nuova versione in formula Trail e Ultra Trail aveva travalicato i confini della Val Pellice e della intiera Regione Piemonte giungendo fino agli studi cinematografici romani della “Patroclo Film” che ritennero l’evento,
promoter il Cai Uget Val Pellice e Marco Fraschia, degno di nota fino a divenire soggetto per un film destinato ai migliori circuiti e festival, perlomeno i nazionali. Emanuele Pasquet e Leopoldo Meduni diressero la somma opera dal titolo “La Taglia”.
“Il premio in denaro alla Corsa in Montagna Tre Rifugi suscita svariate reazioni in Val Pellice; una storia inventata in cui i protagonisti di ieri e di oggi interpretano sé stessi in un gioco delle parti che alterna divertimento e riflessione” ne scrisse l’autorevole New York Times sia pure nelle sole pagine dedicate alla Val Pellice.
Purtroppo le riprese del film furono funestate da un curioso incidente proprio in concomitanza della Te Rifugi 2015. Il set era stato predisposto a dovere per girare le scene con riprese dall’alto (elicottero) e da terra. La scena prevedeva il via di tutti i concorrenti con il solo Paolo Bert (protagonista) che rimaneva immobile sulla linea di partenza causa il timore di non centrare l’obiettivo della 13° vittoria per la presenza in gara di un forte atleta Argentino, tale Lucero, ingaggiato appositamente a tale fine dall’organizzazione.
Gli atleti furono istruiti sul fatto che sarebbero state date due partenze, la prima utile per le riprese con Paolo Bert bloccato e la seconda quella vera per l’avvio della gara. Nel gruppone dei partenti un atleta distratto non aveva recepito le istruzioni date ed alla prima partenza si voltò all’indietro incuriosito nel vedere Paolo Bert immobile. Avanzando con la testa rivolta all’indietro non si accorse della presenza del cameraman dotato delle ingombranti attrezzature travolgendolo e rendendo inservibili sia l’uno che le altre. Buona la prima ancorché parzialmente compromessa e guardando il citato film, peraltro ancora in vendita presso il Cai Uget Val Pellice, ad un attento spettatore non sfuggirà il clou del curioso siparietto.
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L’autore della comica gag rispondeva al nome di Pierangelo Cottura, compagno di squadra dell’attore protagonista, e non era nuovo a fornire copiose note di colore alla Tre Rifugi degne di essere ricordate: fin dall’edizione 2010aveva dato prova di creatività ed in quella occasione condivise con Massimo Domenino una gustosa avventura che lo stesso Massimo racconta: nulla da “romanzare” in questo caso; quanto scritto risponde, ahimè, alla più trasparente, comica ed in parte tragica verità.
Dal racconto secondo Massimo:
Alla 3 Rifugi correva l’anno del Signore 2010, correva lui, un po’ meno il sottoscritto, che con il compare di tante avventure sui monti, Sommo Mentore Pierangelo Cottura, per tutti Pier, cercava un bel risultato nella seconda edizione “transfrontaliera”, percorso bellissimo abbandonato forse un po’ troppo presto a favore dell’altrettanto superbo tracciato con partenza da Bobbio.
Si partiva da Villanova, alle prime luci dell’alba, località che non offre un granché dal punto di vista ricettivo, per cui, visto che il salire al mattino ci avrebbe penalizzato nel riposo ristoratore pre-gara, che il dormire al Prà ci avrebbe costretto ad una sgambata eccessiva il sabato, sicuramente altrettanto controproducente per la gara, optammo per la soluzione più razionale:
piantar tenda al Pian dei mort (presso la cascata del Pis n.d.r.) appena a monte della partenza, cullarci nel meritato riposo ed il mattino presto la giusta ed opportuna sgambatina ci avrebbe portato sulla pit-lane, ben carburati per partire a razzo …e raccogliere i meritati frutti dell’allenamento mirato di vari mesi.
Arrivati al ridente pianoro, constatammo che in realtà la nostra idea ce l’avevano avuta in molti …della corsa e non, falò accesi e musica a palla ovunque ...altro che riposo!
Fu allora che, risalendo il pianoro, scorgemmo una invitante radura, appena sotto il ponte, totalmente libera…non ci sembrava vero fosse tutta per noi!
Ci accampammo e, consumato un pasto frugale ma energetico, ci accordammo per una sveglia alle 4 per calare l’asso: spaghetti all’arrabbiata a volontà, il giusto apporto di energia che sarebbe uscito alla distanza …Pier dixit, sulla base di cose viste fare dai forti, quelli veri, Meraldi, Greco, Murada e Boscacci …nonché dal nostro mitico Paolo Bert.
Andando a dormire, dissi anche che il rumore della cascata ci avrebbe cullato......alla faccia!!!
Non chiusi occhio, il rombo dell’acqua faceva vibrare pure la tenda, passai la notte maledicendo una scelta così scellerata nella location.
Alle 4, puntuale come uno svizzero, Pier mi chiamò, pure lui stralunato dalla notte insonne, per la spaghettata.
Mangiammo a volontà, più con gesto meccanico che non con gusto, ero convinto che almeno la digestione avrebbe conciliato il poco sonno rimastoci......speranza vana!
Il mattino, scendendo a Villanova con le facce di due soldati dell’Armir alla battaglia della Beresina, ci rendemmo conto di aver sbagliato qualcosa...
Fu una Tre Rifugi indimenticabile …. prime soste tecniche nella discesa verso Valprevière, stomaco in subbuglio, stanchezza e sudorazzi acidi semi-corrosivi mi tennero allegra compagnia fino al colle dell’Urina.
Le energie che sarebbero uscite alla distanza non si fecero vedere. Pier, partito più forte, lo vidi terreo scendere mestamente dal Barant, ma in senso inverso, in uno dei suoi, credo, rarissimi momenti di resa.
Non ci dicemmo tante cose, bastò lo sguardo ...
Io mi trascinai fino alla fine, non so come, con altre soste forzate, raggiungendo il Prà oltre 8 ore dopo la partenza.
Ma la birra finale non la saltammo, e ci ridemmo su, cosa che facciamo ancora oggi, nel ricordare quella notte sotto la cascata ...
Carlo Degiovanni