LA ROCCA INCORONA IL SUO “RAS” – LA GHELFI VENNE, VIDE E VINSE!
I sentieri del piccolo monte cavourese, sia pure arricchiti dall’instancabile opera di Franco, hanno faticato a contenere i 240 protagonisti della prova conclusiva del Circuito Dynafit Vertical Sunsets 2021. Sudore, fatica e finanche qualche (lieve) imprecazione hanno talvolta tracimato dal tracciato ma lo hanno fatto con moderazione stante la presenza in vetta della Madonna che, con il redivivo Claudio Merlo, ha accolto tutti a braccia aperte! Al vero nei paraggi con un pizzico di irriverenza, la Podistica Valle Infernotto aveva collocato il proprio Devil Dancer a contrastare eccessi beghini.
Il tracciato ha ripercorso parte degli stessi sentieri che nel 1987 accolsero il fior fiore della Corsa in Montagna nella disputa del Campionato Italiano a Staffetta ma con le dovute correzioni legate allo svolgimento “Sunsetale”. I km da percorrere sono divenuti 2,5 con 240 metri di dislivello positivo con l’inserimento di 140 metri di dislivello negativo che hanno messo a dura prova garretti ed equilibrio dei protagonisti.
La pioggia è stata una minaccia in stato latente senza il coraggio di scendere sulla gara che ha goduto, per contro, di un clima più rinfrescato. In luogo di una “grandinata” i protagonisti hanno avuto a che fare con le “gradinate” artigianali che facilitavano il passo la dove la testa accarezza la punta delle scarpe.
479 piedi naturali più uno artificiale hanno raccolto la sfida mettendo nel conto complessivo la presenza di Salvatore Cutaia, atleta paralimpico amputato che ha portato a Cavour e nell’intero Circuito il messaggio di inclusione a favore dello sport dei disabili portato avanti dal Team Tre Gambe.
La gara, quella, è stata gara vera con un parterre di protagonisti (niste) che ha implementato la quantità con massicce dosi di eccellente qualità!
Il confronto tra le 57 donne iscritte (54 partite) si è svolto in presenza di numerose atlete frequentatrici delle scene nazionali ma ciò non ha impedito a Francesca Ghelfi (Pod. Valle Varaita) di imporsi in modo prepotente stante le dimensioni contenute della tenzone serale: 15’12.4 tra discese ardite e feroci risalite fino ad arrivare sulla vetta. Alla Ghelfi ha risposto l’Atletica Saluzzo con i suoi gioielli (non si dice gioielle?) colorate di sgargiante maglietta giallo – Saluzzo: Alessia Scaini (16’29.2) e Noemi Bogiatto (16’46”) occuperanno il futuro, stante la giovanissima età, ma ieri hanno occupato 2° e 4° posizione della top five femminile. La terza posizione è stata presidiata dal Gianfranca Attene (16’45.6), la mattatrice delle prove serali di inutili fatiche che ha portato in dote con sé a Cavour una sorprendente quanto gradita rappresentanza dell’ASD Torino Road Runners. La Top Five si conclude con Fabiana Valente (17’30.2), ennesima e giovanissima creatura di Giulio Peiracchia, presente sul tracciato di gara. Quanta voglia di citarle tutte le protagoniste di questo sport quale atto di risarcimento per la marginalità loro riservata nei tempi andati…
Pensando alla gara maschile ed ai suoi 174 classificati viene alla mente l’appellativo “Ras”, ovvero di persona che esercita dispoticamente la sua autorità in un certo ambiente, come dice l’Oxford Languages.
In questo caso l’ambiente è quello sportivo e per esteso l’appellativo va coniugato in Diego Ras, atleta bibianese da sempre portacolori della Atletica Pinerolo, solida società sportiva praticante l’Atletica “multitasking”. Un manipolo di “eretici” ama frequentare le asperità montane quasi a volere dimostrare quanto la potenza (prepotenza) fisica possa trovare più campi di applicazione! Alla ASD pinerolese i primi tre posti del podio ma la sorpresa di giornata sta in quei quattro (4) secondi che separano il primo dal terzo. In cima c’è Diego Ras (13’54.4) in una serata di grazia che gli ha permesso di esprimersi nelle diverse specialità che caratterizzano i sentieri montani. Meno di 2 secondi lo separano dal secondo classificato Giacomo Bruno (13’57.1), mezzofondista e siepista dal futuro brillante, stante la “tenera” età. Lorenzo Becchio (13’58.5) è il più esperto dei tre ed ama senza distinzione tutto quanto la montagna sa offrire…tre secondi di distacco, però, sono veramente pochi! Completano la top five maschile due “allievi” di Beppe Viale, fondatore del G.S. Roata Chiusani: Davide Preve (14’13”) e Andrea Barale (14.22”).
Chiusa la cronaca sportiva non rimane che dire della festa finale approntata nei locali dell’attiguo oratorio, gentilmente concessi, per le premiazioni finali di gara e Circuito ma questa sarà un’altra storia.
Classifica su www.ficr.it – Servizio foto su www.wildemotions.it
Carlo Degiovanni