Latore della dichiarazione distintiva era Renato De Palmas, fortissimo atleta del C.S. Fiat capace di correre i 10.000 metri in 30.00’08”. Si era recato a Cavour per la disputa di una corsa su strada, cosa piuttosto inusuale nel 1975: la prima edizione della Corsa d’la Scala Santa. Gli organizzatori della stessa, però, provenivano dal mondo delle Marce Alpine ed avendo a disposizione la Rocca pensarono bene di includere nel tracciato di 13,5 km due ascese alla vetta della stessa dritto per dritto sulla sentieristica allora esistente. Tra le due ascese circa 7,5 km di strada pianeggiante. La prima ascesa era prevista in avvio di gara ed è lì che la “non capra” si arrese! Ottenne giustizia, l’amico Renato, qualche anno più tardi (1981) quando l’organizzazione confermò le due ascese incriminate ma si convertì al meno ripido asfalto. “Venne, Vide e Vinse” con un tempo strepitoso percorrendo il tracciato, salite e discese comprese, in 45’28”. Meglio di lui fecero, negli anni successivi, il canavesano Marco Gozzano (1983 – 45’13”) ed il valsusino Chiampo Luigi, divenuto poi Don Luigi oltreché recordman della manifestazione (1984 – 44’33”). La Corsa d’la Scala Santa è stata una manifestazione sportiva nata negli anni nei quali non esistevano le categorie, ad eccezione di quelle giovanili e non era ancora nato il movimento degli Amatori, antenati dei moderni Master. Nel 1975 si correva, su pista o su strada e vinceva esclusivamente…il primo arrivato, ovviamente maschile e femminile. 130 Atleti diedero vita alla prima edizione ma si raggiunsero negli anni anche 300 presenze in tempi nei quali non era così di moda lo sport praticato (…vai a lavorare!). Si chiuse nel 1985 dopo 11 edizioni, complice il moltiplicarsi di categorie che rendevano la manifestazione meno prestigiosa dal punto di vista agonistico. Ad inaugurare il prestigioso albo d’oro della gara cavourese furono Rinaldo Bruno Franco (46’33” comprensivi dei sentieri citati), nella categoria maschile e Giuliana Mallica (1.11’49”) in quella femminile. Vinse una “cucina economica” l’amico Rinaldo, accompagnata da una “Medaglia argento mm. 50”. L’albo d’oro della manifestazione comprese anche, oltre ai già citati campioni, Anteo Mallica, Chiampo Pier Giorgio, Rossa Valter e Gianni Pedrini. Le campionesse che emularono le gesta di Giuliana Mallica furono Rita Marchisio, Ricca Ivana, Anna Maria Abbà, Claudia Priotti, Emanuela Benetollo, Marialda Mazzone (recordwoman in 1.00’23”) e Maria Grazia Bongiovanni. La Corsa d’la Scala Santa diede vita al movimento podistico Cavourese che ebbe in Guido Turaglio, Valter Rossa e Claudia Priotti i suoi atleti migliori. La Rocca rimase ancora protagonista, e lo rimane tutt’ora, delle “corse in natura”. I suoi sentieri, conclusa l’esperienza della Scala Santa, divennero o scenario per mille fatiche per gli appassionati della disciplina chiamata Corsa in Montagna. Generazioni di atleti hanno conosciuto Cavour e la Rocca grazie agli annuali appuntamenti con il Pilone della vetta nelle diverse formule sportive: staffette, gare individuali a cronometro o in linea. Nel 1987 ospitò addirittura il Campionato Italiano di Corsa in Montagna a Staffetta ed in quella occasione il “Piccolo Monte” generò una “Grande Gara” con 300 atleti provenienti da tutta Italia sui quali prevalse l’Alitrans Verona di Pennacchioni per merito di Alfonso Valicella, Fausto Bonzi e Privato Pezzoli. Nota personale: fu anche la gara nella quale feci conoscenza con l’aspetto organizzativo. Attualmente la Rocca di Cavour ospita la prova finale del Circuito Uisp Vertical Sunsets (riservato alle “capre”) ma nutre un sogno nel cassetto: riproporre la Corsa d’la Scala Santa nel 2025, a cinquanta anni dalla prima edizione. Così, per chiudere il cerchio… il “Giardino del Mago” è pregato di attendere…
Carlo Degio