Ed eccola la grande e, sportivamente parlando, tragica novità del Giro del Monviso terza edizione che, nei fatti, ha contribuito in modo determinante alla sua stessa fine nella versione “vecchio testamento”: il cambio radicale della formula tecnica passata da gara individuale su tutto il tracciato a gara a staffetta tra due atleti (ancora rigorosamente maschili) con cambio in zona Pian del Re!
Novità alla quale hanno contribuito gli altalenanti regolamenti della Federazione Italiana di Atletica Leggera attraverso l’apposito Comitato Nazionale Corsa in Montagna. Le distanze ed i dislivelli del Giro originale erano ritenuti eccessivi in tempi ante “gran fondo” prima e “trail” in tempi più recenti!!! Il “Giro” nel suo insieme non cambiava ma il fascino dell’avere “circumnavigato” in Monviso in solitaria fu precluso!
La scelta tecnica non premiò la partecipazione, divenuta di una ottantina di staffette in luogo di 160 singoli atleti ma determinò, per organizzazione ed atleti, notevoli disagi logistici facilmente immaginabili.
Tutto questo nulla toglie al valore sportivo dei vincitori della edizione 1989: Gabriele Barra consegnò in zona cambio la 4° posizione provvisoria(2.00’31”) ad un immenso discesista quale Livio Barus che si incaricò di recuperare la testa della gara facendo segnare il miglior tempo nella sua frazione in 2.06’52”! La loro Società Sportiva si chiamava, già allora. S.D. Baudenasca con l’aggiunta dello sponsor Roma Petroli. Per completezza di informazioni tecniche occorre chiarire il livello degli atleti presenti: la prima frazione fece registrare il miglior tempo di Marco Sclarandis (Atletica Cavour – 1.53.42) davanti a Marco Olmo (Com. Mont. Alta V. Susa – 1.56’01”) e Lantelme Pier Luigi (Valli di Lanzo – 1.57’40”). Nella frazione conclusiva, detto dellostrapotere di Livio Barus, va segnalato il secondo tempo di Elio Ruffino, il vincitore della 2° edizione, (U.S. Coazze – 2.08’26”) ed il terzo di Dario Viale (U.S. Sanfront – 2.08,53”) tornato a visitare il Monviso in compagnia di Giovanni Martino.
Ovviamente ne risentì anche il tempo complessivo determinando, per i vincitori, un totale di 4.07.23, migliorando di circa 11 minuti il tempo precedente di Silvio Calandri in “solitaria”.
Come detto, la formula “a staffetta” del Giro del Monviso 1989 contribuì alla fine della competizione nella sua versione “antico testamento”. Concorse a questa scelta anche lo stress che l’allestimento di dette manifestazioni comporta per gli Organizzatori. In questo caso ne è testimonianza il saluto finale di Valerio Bergerone, coordinatore della macchina organizzativa, che, nel bollettino del Cai Monviso Saluzzo (n. 33 del Gennaio 1990) così scriveva: “…con una stretta di mano tra noi del Comitato ieri sera, dopo un incontro brutto e triste, ho passato il testimone ad un altro presidente al quale auguro tutte le emozioni ed i momenti belli che questo impatto con il mondo podistico di alta quota mi ha regalato…il Giro del Monviso era l’ultima cosa che pensavo di organizzare, ed invece sono state tre le edizioni, troppe. Lasciano un segno indelebile”.
Ma il saluto di Valerio aggiungeva un particolare che farà riflettere chi faceva parte dell’avventura. Tra i mille ringraziamenti ha voluto citare anche un fatto negativo. Scrive, infatti: “Uomini hanno lavorato per altri uomini in modo volontario per assistere la sicurezza al passaggio degli atleti…un concorrente ha percorso la sua frazione insultando proprio tutti, spettatori compresi. Ha anche maledetto il Monviso che si è vendicato con una delle sue leggendarie frane di sassi dal versante nord…poverino: non ha capito proprio niente del nostro lavoro…Le (gli per la precisione – nota dell’autore) auguro di pensarci su e di ravvedersi così potrà anche lui divertirsi e stupirsi dei paesaggi che incontra praticando l’entusiasmante sport che ha scelto!...”
Chi era costui? Il quesito ha una risposta chiara nella mente degli atleti del tempo che fu ma… per rispetto non so se ve lo rivelerò nei prossimi racconti attorno al Monviso oppure…scorrete la classifica!
Come scritto, la terza edizione del Giro del Monviso concluse un’epoca e dovettero passare 24 anni prima della “rinascita” in versione “nuovo testamento” complici (anche) i gemelli Dematteis ma questo è affidato alle prossime puntate della fiction “DAL GIRO DEL MONVISO AL TOUR MONVISO TRAIL”. C’è ancora molto da raccontare…
Carlo Degiovanni