Il favorevole andamento climatico del periodo estivo nonché di questo periodo settembrino consentiranno una maturazione delle uve al punto ideale, anche su tutto il territorio piemontese che detiene una superficie vitata di circa 43 mila ettari. Per tali ragioni il vino 2016 Made in Piemonte potrà mantenere alti standard qualitativi, motivo per cui sarà anche fortemente richiesto all’estero.
Vi starete chiedendo il perché di questa breve digressione in campo vitivinicolo ?
Beh la risposta è semplice. Penso che ad ognuno di noi, questo periodo dell’anno, riporta alla memoria vecchi quanto indimenticabili ricordi: le giornate di vendemmia trascorse tra i filari insieme ai propri nonni, genitori, zii, cugini e amici vari. Lavoro svolto prevalentemente a mano in un clima di festa, pieno di colori e profumi… il mondo moderno ha spostato il lavoro in altri settori, distribuendo ampio benessere, ma ci ha portato via quella parte di vita semplice, legata alle nostre tradizioni, alla nostra terra, in cui resistono, nonostante tutto, i migliori vitigni autoctoni, coltivati oggigiorno secondo le più moderne tecnologie. Il territorio piemontese dunque offre una notevole varietà di vitigni, ognuno con specifiche caratteristiche… non basterebbero certo poche righe per poterne descrivere le qualità. Inoltre, un territorio così vasto ed imponente, non può che generare una popolazione forte, tenace che anche in ambito sportivo afferma le proprie doti di resistenza e caparbietà.
Eccovi la risposta.
Tali ragionamenti offrono lo spunto per cercare di effettuare un simpatico “parallelismo” tra vitigni autoctoni di qualità ed atleti nostrani d’èlite.
Scorrendo i risultati di diverse competizioni di corsa (sia in montagna che su strada), svoltesi nel mese di settembre, ho notato la costante presenza di molti diavoletti rossi che hanno il “vizio” di assestarsi nei piani alti delle classifiche:
Il ns. campione Paolo Bert, in questa annata fenomenale colma di titoli e soddisfazioni, l’11.09.2016 stravince il Trail di Roure (TO). Al momento è l’atleta più forte che vince tutto, per cui lo abbino al vitigno Barbera cheè il più diffuso in Piemonte. Vitigno considerato “rustico”, così come le gare dominate dal ns. campione, in quanto si svolgono in ambienti duri: più le salite son ripide e le discese difficili, più Paolo fa la differenza e crea il vuoto dietro di lui… così come il vitigno barbera che, tramite appropriati processi di vinificazione, crea sia ottimi vini di pronta beva, sia vini di media longevità e buona struttura che resistono al tempo e si evolvono con l'affinamento, così Paolo ha davanti a sé ancora diversi anni di agonismo da protagonista assoluto, grazie anche al sapiente supporto di Carlo Degiovanni nella meticolosa pianificazione della sua preparazione atletica.
Il vitigno Dolcetto,presenta bassa acidità e bouquet suadente, tanto da risultare molto più morbido al palato. A questa categoria appartengono i molti atleti della ns. podistica, nel pieno della loro maturità agonistica, sempre veloci e competitivi che si fanno apprezzare per la loro costanza nelle prestazioni, sempre nella Top Ten delle classifiche. Eccoli: Massimo Domenino ( 8° nel Trail del Moscato); Piero Giusiano (8° nel Trail di Roure; 6° nel Trail di Oulx e 10° nel Trail del Moscato); Imerio Pron (12° nel Trail di Roure); Valter Sobrero ( Vice Campione Regionale Fidal Piemonte di Corsa in Montagna 2016 categoria SM 35).
Il vitigno Freisa è dotato di buona tannicità che conferisce al vino un gradevole profumo fruttato con sentori di lampone e di rosa, caratteristica che viene esaltata nell'ottenimento di vini vivaci. Certamente anche i “giovani” della ns. podistica riscuotono vivaci prestazioni: Andrea Re ( 4° nel Trail di Roure); Marco Vignetta ( 1° di cat. SM alla Cuneo-Michelin); Luigi Bertorello (5° al Giro del Belvedere)… Così come il Freisa, che possedendo una buona dotazione di colore e struttura, permette l’ottenimento di vini fermi destinati anche ad un moderato invecchiamento, anche i ns. “giovani”, potendo contare su un ottimo motore, continueranno a mietere successi nella loro futura maturità sportiva.
Il vitigno Nebbiolo è l'autoctono piemontese per antonomasia. E' sicuramente il vitigno a bacca nera più pregiato tra gli italiani. L’origine del nome richiama le nebbie mattutine in cui vengono avvolti i vigneti piemontesi nel periodo autunnale. Condizione climatica più volta affrontata, senza grosse preoccupazioni, sicuramente dai forti ultrarunners della ns. Podistica Infernotto quali Giovanni Barberis, Gianluca Barbero, Enrico Bonansea, Claudio Boaglio, Dario Cardellino e Lelio Boaglio che ha concluso brillantemente l’UTMB 2016 in 36 h e 56’, posizionandosi 308° in classifica generale su 1685 finisher, conseguendo il 14° posto di categoria V2H.
Il "Barbaresco" è una delle più importanti DOCG della Regione Piemonte. Esiste dal 1966 (DOC) ed è passata a DOCG dal 1980. I vini Barbaresco DOCG vengono prodotti a partire dai vitigni Nebbiolo. A questa categoria appartengono i “senatori” di lungo corso della ns. podistica. Cito fra tutti Carlo Degiovanni e Pierangelo Cottura: basta scorrere il loro curriculum sportivo per rendersi conto di quante migliaia di km hanno percorso nelle centinaia di competizioni nazionali ed internazionali in tutti questi anni di intensa attività agonistica, sempre con prestazioni di alto livello.
I vini a tipologia "Barolo" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento obbligatorio minimo di 38 mesi (62 per la tipologia "riserva") di cui 18 mesi in legno. Accosto a questo pregiato vino il ns. mito Donato Gallo (classe 1942) che nell’impegnativa competizione “Corsa dei 5 laghi”, svoltasi il 04 settembre nel territorio Eporediese, ha conseguito il 4° posto di categoria M 70-74.
Per quanto riguarda le ns. atlete in rosa, non posso che abbinare loro il vitigno Moscato bianco: uva intensamente aromatica, fragrante e muschiata al naso. Si presta bene sia all'appassimento che alla spumantizzazione. Effervescente come le prestazioni della ns. specialista di corsa in montagna Monica Bruno Franco, che sia nel Tour Monviso Race che nel Trail di Oulx ha conseguito il 2° posto di categoria, trascinando le altre atlete Stefania Ribotta e Mirella Comba in costanti miglioramenti.
Scusatemi se non ho potuto menzionare tutti gli atleti/e dell’Infernotto, ragioni di spazio mi hanno obbligato a fare una scelta che è stata operata consultando le classifiche rinvenute sul sito. Nessuno si senta escluso, rimangono i vini da tavola che accolgono tutti ! !
Cin, Cin ! ! !
E. Bolla