Penso di non essere l'unico ad aver creduto di essere matto quando mi sono iscritto a questa gara..sicuramente molti di voi lo hanno pensato,non tanto per la spregiudicatezza della mia scelta ma forse perché certe decisioni vanno prese con la dovuta calma,e con la necessaria ragion veduta.
Io credo di non aver avuto ne l'una né l'altra(non solo in questo caso)..ma posso assicurarvi di averla presa sul serio e sempre col dovuto rispetto.
Sono uno dei più giovani della Podistica e sicuramente una distanza del genere va resa parte integrante del fisico e della testa di ognuno di noi con più tempo di quello che ho deciso di utilizzare io..infatti sono consapevole di avere testa,credo dovuta alla mia ambizione(sempre nel rispetto di tutto e tutti) ma il fisico non è ancora quello giusto..
Lo sapevo ma questo aspetto ha reso la sfida più importante,e quindi più vera.
Mi sono allenato per tutto l'inverno con gli sci e poi di corsa..spesso allenando mi dopo aver lavorato di notte(per vedere la mia reazione dopo la mancanza di sonno)..ho avuto un po' di sfortuna,ma serve anche quella..ed eccoci qui a Limone.
Si parte,c'è Enrico mio grande amico e corridore di assoluto valore e rispetto,uno dei miei esempi..un po teso,ma tutto nella norma..poi ci sono Dario e Claudio che hanno meno esperienza di lui,ma sono forti lo stesso..ed io..dopo una birretta(si muore di caldo) pronti via.
Non li vedo piu ma va bene così,è quello che voglio..non per essere orso ma
una gara così a mio modo va corsa da soli,bisogna ascoltarsi e capire fino a dove si può arrivare.
In più mi hanno iscritto alla 4 k,quindi è meglio che faccia una prova di come tengo nel difficile,nel difficile vero..da solo.
Si inizia a salire,fa molto caldo,e quindi la prendo con calma..le ore cominciano a passare,i panorami(stupendi) a variare..rifugio Garelli,dove bevo la seconda media,mi guardo intorno e continuo a camminare..fino al Col del Pas,dove inizia a cambiare colore il cielo fino a spegnersi e tingersi di blu..Rif. Don Barbera ormai è buio..sono un po ingolfato,ho patito il caldo..mi fermo un po a bere e mangiare(non vi dico cosa abbia bevuto) e poi si parte..
Sono solo..come volevo essere..ho sorpassato gente che stava visibilmente male..e sono stato sorpassato a mia volta..da li inizia il tratto in cresta..sul confine tra Francia e Italia..di questo ne sono certo perché ci sono decine di cippi in pietra e su alcuni di loro mi sono inciampato..
Si sale e si scende,senza vedere anima viva..penso a tante persone,penso molto a voi..poi canto..di sonno nemmeno l'ombra..ho un un buon passo infatti recupero..ma non mi monto la testa perché so che le cose cambieranno.
Poi l'alba..bellissima..cerco il mare ma non lo vedo,continuo a macinare metri..sempre essendo consapevole di essere una nullità in mezzo a tutto quello che sto attraversando..sto bene perché nei cancelli successivi recupero due ore circa ed arrivato a Seorge incontro il resto della Podistica..stanno bene e sono molto contento..per tutti.
Li inizia il tratto duro..da Seorge a Breuil sono 10 km..ma ci ho messo 4 h a farli..il caldo è opprimente e qui mi sono reso conto che il ritiro sarebbe stata un'ipotesi concreta..l'ho accettato e ho combattuto con tranquillità questo elemento.
Arrivo a Breuil e grazie a Enrico,Dario e Claudio..oltre all'amico e collega Enrico..ed ai messaggi di Alessia decido di non mollare..mangio e riparto(bevo ma ormai mi conoscete ed è superfluo dirvi altro).
Rialzarsi è devastante..ma dopo un po di incerrezza prendo un passo decente e lo tengo fino a Sospel..mi inizia a venire sonno,non mi fermo e penso che voi siete molto più forti di me..quindi inizio a cantare,distogliere lo sguardo dal terreno in quel tratto monotono..la crisi passa e mi convinco di farcela.
Formiamo un gruppetto..gli ultimi km sono durissimi..ma la voglia di arrivare è tanta..ce la stiamo facendo,sulle radio dei soccorritori si sentono solo numeri seguiti dalla parola abandon..ma non ci penso..non ho mai avuto paura di questo.
Poi nel tratto più duro della salita un ragazzo sviene..è sfinito..chiamiamo i soccorsi e lo aiutiamo..si rialza ma è senza forza..lo aiutiamo a salire e poi scendere..perdiamo tempo e ci raggiunge la scopa..mi assicura che verremo condiderati finisher e mi tranquillizzo.
Accompagnamo il ragazzo ad un mezzo del soccorso e finiamo la salita..si vede il mare..ma Menton è lontano.
Il sole sparisce,di nuovo la frontale in testa..ma ormai ci siamo..dell'ultima discesa ricordo poco.
E' molto impegnativa..ma hai voglia di arrivare..poi Castellar..sottopassaggio dell'autostrada e finalmente Menton.
All'arrivo la felpa da finisher,l abbraccio con Alessia e i forti dell'Infernotto..
Non potevo chiedere di meglio..ma di strada ne ho ancora tanta da fare.
Il Cro lo consiglio a chi vuole davvero misurarsi con se stesso..nella dimensione più intima di corridore e uomo di montagna.
Lo dedico a tutti voi..perche mi insegnate tanto.
Giovanni