La Corsa in Montagna, quella targata Fidal, ha portato i suoi atleti (164 partenti) , sabato 16 aprile, a misurarsi sull’aspra salita che conduce dalla Piazzetta della Madonna (non intesa come imprecazione) di Barge alla vetta enviese del Montebracco. Dai 368 ai 1307 s.l.m. per un totale di circa 1000 metri di dislivello grazie ad un provvidenziale avvallamento a metà fatica.
Garretti buoni per superare i primi due km su puro sentiero e poi San Michele ha addolcito appena la salita. Transito perfino in discesa nella Trappa del Montebracco superati i 5 km “depuis le dèbut”. Li si sono fermate le Juniores Femminili (1) e le F4 in pari numero mentre il grosso della truppa ha proseguito imperterrito, si fa per dire, per altri circa 3 km con strappi successivi fino a raggiungere il nuovissimo “rifugio” costruito dai volontari di Envie nella loro “enclave” collocata proprio sulle rocce terminali della sudata collettiva.
Terreno utile a provare i valori atletici di specialità 2016. Paolo Bert, fresco vincitore (e ti pareva) del Trail del Chisone fa l’ennesima impresa ma questa volta la battaglia si fa aspra. A rendergli la vita dura, assente giustificato Manuel Solavaggione, febbricitante, sono stati soprattutto Preve Davide (Roata Chiusani) ed il giovanissimo (Juniores) Rostan Andrea (Atl. Saluzzo).Tra i primi due è stata lunga volata iniziata fin dal via con successivi numerosi cambi di posizione in testa. Poi ha prevalso la resistenza del Campione di casa che con una ultima accelerata ha conquistato la vittoria in 45.51 con 12 secondi di vantaggio sull’allievo di Beppe Viale. Ancora lontano il record della manifestazione (43.42) ma in quella edizione, 2012, fu sua maestà Bernard Dematteis, targato Esercito, a guidare le danze.
La battaglia sportiva femminile ha una vincitrice dal nome polacco divenuta oramai apprezzata atleta di specialità con la casacca della Atletica Canavesana: Kuzminska Katarzina (56.27). Battaglia meno aspra sulle asperità trappiste con la forte atleta che conduce fin dalle battute iniziali. E’ Elisa Almondo (58.32), salita a Barge da Asti con i colori della società sportiva Brancaleone a provare ad opporre qualche resistenza mentre Magro Eufemia (1.00.26) ricerca e ritrova una grande prestazione finendo la gara in terza posizione.
Come vuole la Fidal ( e molti atleti) c’è poi la gara nella gara ovvero il confronto tra le varie categorie e queste hanno visto i seguenti risultati:
Junires M. Andrea Rostan (Atletica Saluzzo 47.57), M1 Bosio Giovanni (Des Amis 48.37), M2 Parola G. Carlo (Dragonero 54.02) , M3 Attardi Fabrizio (Atl. Monterosa 50.46), M4 Olivero Paolo (Nuova Chieri 56.05), M5 (Barberis Antonio (S.D. Baudenasca 1.05.15)
Junires F. Collino Elisabetta (Atl. Valpellice 49.14 percorso ridotto), F1 Lerda Sandra (Dragonero 1.06.32), F2 Balbis Sonia (Pam Mondovì 1.03.42), F3 Plavan Marina (Atl. Valpellice 1.03.26), F4 Bruno di Clarafond Daniela (Dragonero 1.10.45 percorso ridotto).
Per chi non ha faticato sui sentieri è stata l’occasione per dare un’occhiata al complesso monastico della Trappa del Montebracco per arricchire anche un po’ il “dentro” e non sempre il “fuori”. Li ci vissero per pochi anni i Trappisti, a partire dal 1794, in fuga dai sanculotti della Rivoluzione Francese.
Per tutti invece lo speciale pensiero per quel “Ciao Domenico” che accompagna da qualche anno il volantino. Nascosto nel bosco o sulle asperità finali Bruno Franco Domenico è stato presente ad incitare proprio tutti ma con un applauso in più per i “diavoli” in maglia rossa della Podistica Valle Infernotto.
Carlo Degiovanni